ANDREA BUFFA
Andrea Buffa nasce a Sesto San Giovanni, Milano, l’undicesimo giorno di luglio del millenovecentosettanta. Sin da piccolo è “educato alla musica”, perlomeno all’ascolto della musica, e divora la variegata discografia del padre sino a quando non inizia a farsene una sua. Il suo approccio alla chitarra avviene in questo contesto, al secondo anno di elementari, e si capisce subito che “la relazione” sarà di quelle problematiche. Pochi mesi di lezione, troppo solfeggio, “O mia cara Clementine” nella versione cantata da “Braccobaldo Bau” e il tutto si interrompe. Ma la Eko con la custodia in finta pelle rossa rimane e, da sopra l’armadio, di tanto in tanto chiama “L’Andrea”. Con la fine della adolescenza, ma ancora molto lontani da una qualsiasi forma di maturità, l’esigenza di suonare e di scrivere si fa sempre più forte così la chitarra classica, alla quale è stata montata una muta da acustica, torna prepotentemente in campo. Sono anni di studio da autodidatta e di canzoni che, fortunatamente, scompaiono nei recessi più nascosti della memoria. Arrivano, poi, anni di canzoni che piano piano diventano “cantabili” e che possono essere ricordate senza troppo imbarazzo. Sono anni in cui Andrea suona molto, scrive molto ma solo per se stesso o la ristretta cerchia di amici che ha intorno. La svolta decisiva avviene alla fine del 2007, con l’incontro con Lorenzo Monguzzi, cantante e anima dei “Mercanti di Liquore”, che lo sprona a continuare sulla strada della musica e gli regala un po’ della sua esperienza. In pochi mesi, con un escalation di incontri fortunati raccoglie un gruppo di musicisti che, abbracciano il suo progetto musicale, lo assistono per quanto riguarda il lavoro di arrangiamento delle canzoni e, con una formazione variabile, lo affiancano sul palco e in studio. A gugno 2008, al debutto è selezionato per la serata principale del “Giugno Lecchese”, main event del capoluogo lariano, quache settimana dopo è finalista all’”ON THE ROAD FESTIVAL”, concorso-evento internazionale che si tiene in provincia di Firenze. Di li una serie di date nei locali della provincia e anche la stampa inizia ad occuparsi di lui. Qualche data in radio e arriva il momento di entrare in studio per produrre il demo che viaggia assieme a queste righe. Con agosto sono pronte le prime tre tracce, che vedono la formazione suonare al completo, mentre, le altre tre, vengono prodotte in autunno, dopo un lavoro di ricerca e sviluppo degi arrangiamenti svolto con Sonia Cenceschi e Gabriele Buffa, rispettivamente chitarra e tastiere. Negli ultimi mesi dell’anno finisce il lavoro sui pezzi del repertorio di Andrea, poco più di una ventina, e di qualche tributo agli autori più importanti della canzone italiana. Oggi, mentre si prova il tour 2009, si mettono a punto i particolari relativi al primo album che uscirà entro la prima metà del prossimo anno. In questo periodo di rallentamento dell’attività sul palco, in favore del lavoro di preparazione, Andrea partecipa con soddisfazione e gradimento di critica e di pubblico ad alcuni concorsi nazionali, scaldando i motori per il tour che sta per cominciare. Ah, non chiedetegli “che genere di musica fai” perché non è in grado di rispondere. Quelli che lo hanno ascoltato dicono che “fa la Sua musica”, accostandolo, a turno, a questo o quell’autore degli ultimi cinquant’anni.
SONIA CENCESCHI
Sonia inizia il suo percorso musicale a 5 anni, quando con somma noia scopre che prima ancora di lasciarti appoggiare le dita sui tasti di un pianoforte nel mondo ti costringono a sillabarne strascicanti i nomi a voce alta. Non che le dispiacciano gli insegnamenti classici, ma la pigrizia , l’intransigenza alle regole e l’amore per i cantautori trasmessole dai genitori la portano dopo sette anni di studi a intermittenza, a passare alle sei corde. Dopo un periodo di strimpellate da autodidatta decide di farsi guidare da Alberto P., grande musicista e amico, che le aprirà le porte del mondo del rock fino ad allora ignorato. Ora Sonia si è riempita la casa di strumenti, quattro chitarre, un pianoforte, una fisarmonica ,molte bacchette (studia un anno dall’amico batterista professionista Francesco C. alla scuola Fabrizio De Andrè di La Spezia) e il suo sogno è suonare in modo almeno decente tutto quanto le passi per le mani. Calca i palchi liguri con The Ordinary Madness (la sua rock band storica) e collabora con diversi artisti tra Genova, Livorno e Roma. Con Andrea e Aron invece sfoga tutto il suo lato più acustico e folk. Sarebbe pure dottore in ingegneria, e la studia ancora, anche se in un modo tutto suo, ma questa è un’ altra storia. Ascolta: De Andrè, Mercanti di Liquore, Lolli, Cohen, Chopin , Tiersen, Brassens, Brel, Cave, Drake, Kottke, Nomadi, Guccini, Elio e le Storie Tese, Croce, J. Buckley, Traffic, Knopfler, J.Jett, …, U.F.O. e tutto il classic rock (più o meno hard ma sempre melodico) ’70-’80, R.E.M., Lynyrd Skynyrd, R. Johnson, W. Guthrie, CCR, Joplin, Baez, Muse,…e molto altro ma per lei non è mai abbastanza. Adora: Grossman,Orwell,Simenon,Bradbury, Chaplin, tanti film e tanti interpreti, annusare i libri appena comprati o appena scovati in qualche vecchio baule, le fotografie antiche, disegnare, ascoltare (…e parlare), leggere a voce alta per qualcuno, i pomodori e il sarcasmo, l’ironia e i paradossi.
GABRIELE BUFFA