28 maggio 2008
—————
Quattro ore della “maxi” lezione-spettacolo sul TC di Gaber/Luporini , ieri a un Liceo Scientifico di Magenta, a cui sono iscritti oltre 900 studenti.
Non è facile parlare di Gaber a giovani, molti dei quali conoscono il suo nome solo perché sentito accostare da qualche genitore (o nonno) ai cantanti più famosi dei “favolosi anni ‘60″.
Ce ne sono poi altri che lo conoscono come “cantautore” e che lo “includono” nella “categoria” di De Andrè, Guccini, De Gregori, ecc.
Crediamo che queste diverse “percezioni” siano il punto di partenza da cui muovere, e di cui tener conto, nel cercare di tracciare un quadro dell’importanza avuta dal Teatro-Canzone di Gaber/Luporini nella trentennale analisi sull’individuo e il suo rapporto con la società.
La Lezione-spettacolo tenuta da Gian Luigi Ago e Claudia Bellucci (ieri purtroppo senza la preziosa presenza di Eugenio Alfano, che insieme a loro l’ha ideata e strutturata) è proprio partita da queste diverse percezioni, evidenziando quanto non siano solo dovute a una “lontananza cronologica” ma ad altri diversi fattori quali la specificità della dimensione teatrale con la conseguenza di una pressoché nulla diffusione mediatica di quei brani, la contestualizzazione nella realtà sociale e storica del momento che spesso rende oscuri certi riferimenti, l’importanza di “vedere” Gaber, vista l’insufficienza di limitarsi solo all’ascolto dei CD.
La lezione-spettacolo è iniziata un po’ in ritardo a causa di problemi tecnici dovuti alla incompatibilità tra pc e videoproiettore, ma una volta risolti i problemi è andata avanti speditamente.
E’ stato confortante vedere giovani dai 15 ai 18 anni rimanere per quattro ore filate (salvo una breve pausa di dieci minuti) seduti a seguire con estrema attenzione quanto gli veniva proposto.
La lezione-spettacolo, strutturata per comodità in parti tematiche (ribadendo però sempre l’inestricabile intreccio dei vari temi nel TC) ha affrontato nelle prime due ore le questioni inerenti alla democrazia, all’appartenenza, alla libertà, al mercato, alla massa, evidenziando le connessioni con teorici quali, ad esempio, quelli della Scuola di Francoforte come Adorno, Horkheimer, Marcuse (con la lettura e il confronto tra le canzoni di Gaber, frasi di questi teorici, interviste di Gaber e Luporini) e scrittori quali Céline e Pasolini, sottolineate anche dalla proiezione di diapositive.
Nella seconda parte si sono evidenziate maggiormente le problematiche legate all’Io, alla coppia, alla sessualità e alle emozioni più profonde dell’individuo.
Anche qui c’è stato il confronto con teorie quali quelle di Laing, di Cooper ed altri.
La lezione-spettacolo, come dicevamo, è stata seguita con molto interesse, anche perché, nonostante il taglio molto teorico e scientifico, si è cercato di non rendere il tutto “pesante”, lasciando il massimo spazio possibile alle canzoni; inoltre, considerando che si trattava di un Liceo, si è dovuto rendere più accessibili i testi degli interventi rispetto, ad esempio, alla stessa lezione-spettacolo che si era tenuta alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze.
Gian Luigi, nelle quattro ore, ha eseguito alla chitarra solo tre canzoni (I reduci, Cerco un gesto naturale, Il comportamento) proprio perché attraverso l’ironia, la profondità e l’intensità della voce di Gaber, molti temi “arrivavano” ovviamente molto di più che attraverso interpretazioni “altrui” o interventi teorici, che in ogni caso erano comunque essenziali per apprezzare maggiormente quanto GG voleva esprimere con i singoli brani.
La lezione-spettacolo si è conclusa con una bibliovideodiscografia riguardante il materiale sul Teatro Canzone e con la segnalazione di altri eventi su GG, come quello annuale del Festival TC a Viareggio.
In conclusione è stata un’esperienza più che soddisfacente, confermata anche dalle numerose domande e richieste degli studenti.
Lascia un commento